Di antica origine, il motivo della sfinge, con il corpo di leone e la testa umana, esaltava la potenza imbattibile e la solenne maestosità del faraone. Tutmosi III è qui ritratto con il nemes, il copricapo di tela a strisce decorato sulla fronte con il cobra in atto di ergersi in posa aggressiva. Sul dorso il nemes avvolge la treccia della parrucca sottostante. Il volto del faraone, giovanile e sereno, è caratterizzato dagli occhi allungati con linee di bistro, dagli zigomi sporgenti e dalla piccola bocca sorridente. Sotto il mento, lo spazio fra la barba regale, posticcia, e il petto è pieno, secondo la consuetudine egiziana di creare sculture dalla volumetria solida e compatta. Anche il corpo del leone, magro e asciutto, è quello di un animale giovane. Una serie di linee incise sui fianchi segnano le costole. Alla struttura muscolare naturalistica si contrappone la stilizzazione del pelo sulle spalle e sul petto. Gli ideali di bellezza e di forza sono qui associati all'immagine del faraone.